I parametri di monitoraggio delle attività delle api sono positivi e hanno confermato una coesistenza virtuosa tra le serre fotovoltaiche e l’ambiente esterno.

FOTOVOLTAICO E API? UNA SINERGIA POSSIBILE CHE AIUTA LA BIODIVERSITA’

Nel dicembre 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che il 20 maggio di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale delle Api. Questa risoluzione trova la sua origine nel Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare pubblicato nel febbraio 2016 daIl’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services). Il Rapporto metteva in luce come un numero sempre crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo fosse sull’orlo dell’estinzione a causa di diversi tipi pressione, principalmente riconducibili all’uomo come l’inquinamento e i cambiamenti climatici.

Negli ultimi dieci anni, infatti, c’è stato un calo significativo, a livello globale delle colonie di api (18%) con ricadute importanti non solo sulla produzione di miele (in Italia, ad esempio, nel 2023 l’Osservatorio Nazionale Miele ha registrato un calo primaverile superiore al 75%), ma anche sulla tutela dellabiodiversità. In questo campo le api giocano un ruolo fondamentale poiché vistano numerosi fiori alla ricerca di nettare e polline, favorendo quindi la riproduzione della pianta. Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.

In questo contesto, EF Solare Italia, attraverso la propria controllata Renovalia, sta sperimentando il progetto “Miele del Sole” a tutela delle api in alcuni impianti in Spagna dove, grazie ad accordi con apicoltori locali, è stato possibile mettere a dimora alcune arnie. La convivenza tra impianti fotovoltaici e api è andata a buon fine al punto che si è riusciti a produrre un piccolo quantitativo di quasi 80 kg di miele che è stato regalato a clienti, fornitori e istituzioni locali a dimostrazione che la convivenza tra impianti e api non solo è possibile, ma addirittura auspicabile. In Italia, nei nostri impianti di Scalea e Orsomarso da anni sono presenti arnie intelligenti capaci di monitorare l’attività delle api. In particolare, grazie a sensori alimentati da piccoli pannelli fotovoltaici, è possibile monitorare da remoto il peso dell’arnia, la variazione di temperatura, l’umidità e, di conseguenza, il benessere delle api stesse. Inoltre, è anche possibile studiare l’attività di impollinazione delle api all’interno delle serre.

Avendo cura di non interferire con il volo delle api, i trattamenti previsti per le piante coltivate nelle serre sono svolti durante le ore crepuscolari e prevedono da sempre l’utilizzo di prodotti biologici ammessi dai disciplinari di produzione integrata. In questi anni, i parametri riscontrati dalle analisi e dal monitoraggio delle attività delle api sono positivi e hanno confermato una coesistenza virtuosa tra le serre fotovoltaiche e l’ambiente esterno. Questa attività ha inoltre aiutato a sensibilizzare anno dopo anno gli operatori e le comunità circostanti, promuovendo la cura e la salvaguardia di questo delicato equilibrio naturale.

Numerosi sono gli studi che evidenziano come i parchi fotovoltaici possano essere un importante luogo di ripristino dell’ecosistema che consente alle api, e in generale agli insetti impollinatori, di proliferare contribuendo così alla tutela della biodiversità del nostro Pianeta. Uno studio quinquennale dell’Argonne National Laboratory e del National Renewable Energy Laboratory, del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha esaminato due siti solari nel Minnesota installati su terreni agricoli a riposo e coltivati ​​con erbe e fiori selvatici autoctoni. I ricercatori hanno riscontrato che il numero totale degli insetti è triplicato, mentre quello delle api autoctone è aumentato di ben 20 volte. A trarne vantaggio sono state anche le colture vicine.

Risultati analoghi sono stati ottenuti dagli studi condotti in Europa, come quello della Bundesverband Neue Energiewirtschaft (associazione federale per la nuova economia energetica), che ha coinvolto 75 impianti fotovoltaici in Germania. Anche in questo caso i ricercatori evidenziano come i parchi fotovoltaici, se correttamente progettati, possono avere un impatto molto positivo sulla biodiversità, con un aumento non solo del numero di insetti, ma anche dei rettili e di altri piccoli animali.
Nuove strade si aprono quindi per la simbiosi tra gli insetti più operosi e preziosi in natura ed il fotovoltaico, che da sempre ha insita nel proprio dna la missione di salvaguardare il Pianeta, senza tralasciare neanche i più piccoli dei suoi abitanti.

FONTI
Ansa.it
Infobuildenergia.it
Anl.gov
Bne-online.de

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